Le Marche sotterranee: alla scoperta di ipogei ed insenature nel sottosuolo della regione dalle mille sorprese, anche nascoste.

Spesso di dice che le Marche siano una regione al plurale. Ed in effetti quello che questa regione offre a chi la visita è una pluralità di paesaggi, una infinita varietà di dialetti ed una vastissima molteplicità di attrazioni. Il mare e le località costiere la fanno senz’altro da padrone specialmente durante l’estate, ma oggi vogliamo portarvi a scoprire itinerari misteriosi e nascosti: quelli sotterranei.

Avrete di certo sentito parlare delle Grotte di Frasassi. Proprio lo scorso weekend si sono tenuti qui eventi e manifestazioni commemorativi della scoperta delle grotte, avvenuta 45 anni fa. Le grotte si estendono per circa 30 Km, ma il tratto aperto al pubblico è di circa 1,5Km, sia per proteggere la sicurezza dei visitatori che per permettere alla natura di continuare la sua maestosa opera nel sottosuolo. La formazione di stalattiti e stalagmiti è infatti ancora in costante attività. Entrando nelle grotte ci si sente un po’ come quando si entra in una cattedrale gotica ancora incompleta: la visita è affascinante, e lo spettacolo è mozzafiato.

Una settantina di Km più avanti, verso la costa e la riviera del Conero, è d’obbligo fare una sosta alle Grotte di Camerano e, poco più distante, ad Osimo Sotterranea. A lungo considerate cave arenarie o cantine per il vino, le insenature sotterranee di Camerano si sono invece rivelate, grazie alle esplorazioni che hanno reso questo percorso fruibile dal punto di vista turistico, un vero e proprio centro storico alternativo dall’andamento labirintico, con volte a cupola, a vela e a botte anche decorazioni e fregi architettonici, bassorilievi e simboli religiosi, i quali costituiscono una delle costanti dell’intero percorso, sia qui che nella vicina città sotterranea di Osimo, dove sono custodite antiche simbologie alchemiche, molte delle quali imputabili alla presenza dell’Ordine Cavalieri di Malta e Templari, che in questo luogo svolgevano le loro iniziazioni. Ad oggi, le grotte si estendono per circa 900 metri  su diversi livelli e piani, collegati tra loro da pozzi e cunicoli.

Tappa finale del nostro viaggio nel sottosuolo delle Marche, una inconsueta visita a Sirolo. La località è più conosciuta per le sue spiagge da bandiera blu, e infatti forse non tutti sanno che anche qui sono presenti diversi ipogei, intorno ai quali sono sorti col tempo storie, leggende e aneddoti misteriosi. Grotte, cantine, silos e cisterne arricchiscono il sottosuolo della cittadina. Sembra esistesse una fitta rete di cunicoli che poteva collegare direttamente il Castello, di cui resta solo il Torrione Meridionale – a sua volta molto cambiato nel tempo a seguito di restauri e demolizioni- e la marina. Ad oggi queste cave sono accessibili solo attraverso abitazioni private, grazie alle botole che danno accesso alle cantine.

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